Giustizia, memoria e anche riconciliazione: le amministrazioni e le associazioni negli anni hanno lavorato a far rinascere una comunità ferita, e hanno cercato un avvicinamento e un’amicizia che fosse “custode della Memoria”, tanto che il 29 Gennaio 2011 è nato il patto di gemellaggio tra il comune di Kampfelbach (Germania) e il comune di Civitella, sottoscritto dai due rispettivi Sindaci, Udo Kleiner e Massimiliano Dindalini.
Subito dopo l‘intervento del Sindaco, il Professor Biagianti con parole forti, commoventi ha completato per noi il quadro storico fino al 1944 seguendo i momenti critici della Guerra, e ha analizzato gli antefatti che portarono a quei tragici eccidi delle comunità italiane, in particolare dei comuni toscani e descrivendo quel fatidico giorno che scosse la comunità di Civitella per la rappresaglia vigliacca dell’esercito tedesco. Di seguito un breve riassunto.
Il 18 giugno 1944 i partigiani sorpresero nel circolo ricreativo di Civitella Val di Chiana, in provincia di Arezzo, quattro giovani soldati tedeschi. Si aprì uno scontro a fuoco in cui caddero uccisi due dei militari; un terzo morirà di lì a poco per le gravi ferite riportate. Il locale comando tedesco chiese alla popolazione di fare i nomi dei colpevoli, lanciando un ultimatum di 24 ore. Nessuno collaborò e molti civili lasciarono il centro abitato per precauzione. Sebbene i tedeschi assicurarono che non sarebbe stata effettuata alcuna rappresaglia, il mattino del 29 giugno, invece, tre squadroni della Divisione Hermann Göring, muovendo verso Civitella e le vicine frazioni di Cornia e San Pancrazio, entrarono nelle case con estrema violenza e uccisero a bruciapelo diversi civili. La furia non risparmiò nemmeno gli anziani ricoverati in una casa di riposo e i fedeli riuniti nella chiesa, dove i nazifascisti irruppero durante la messa e aprirono il fuoco uccidendo anche il parroco. Compiuta la strage, i tedeschi incendiarono le case di Civitella, provocando così la morte anche di coloro che avevano disperatamente tentato di salvarsi nascondendosi nelle cantine o nelle soffitte. Solo pochi abitanti riuscirono a sfuggire al massacro. L’orrore di quel giorno fu percepito anche nelle campagne circostanti, specie nelle frazioni a valle: qui, nonostante la distanza, furono udite le grida disperate e fu visto il fumo delle case in fiamme. Alla fine, si contarono 244 morti: 115 a Civitella, 58 a Cornia e 71 a San Pancrazio.
Ai martiri di Civitella è stata intitolata la via principale del centro abitato e il Comune è stato insignito nel 1963 della Medaglia d’Oro al Valor Civile. Il 21 ottobre 2008 i giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione hanno condannato il governo tedesco a risarcire i danni a nove familiari delle vittime dell’eccidio.
Museo della Memoria
E dopo la commozione di questo racconto il Professore ci ha invitato ad entrare nel Museo della Memoria prestando attenzione e facendo tesoro di ciò che le “pietre di inciampo” (‘stolpersteine’, in tedesco) recitano all’ingresso, che il Comune di Civitella ha apposto come ricordo di tutte le vittime della città: “Entra e Rifletti”, cita una di queste.
Il Museo non è molto grande ma all’interno vi si trova un grandissimo patrimonio umano: ricordi, foto, orologi e fedi di ferro, indumenti abbandonati quel giorno del 29 Giugno, lettere che riportano testimonianze scritte da superstiti, ma anche una piccola raccolta di opere di arte Contemporanea.
Entrare in quelle stanze è stata un’emozione forte per tutti noi che è difficile descrivere qui in poche righe, per questo vi invitiamo a visitare personalmente Civitella Val di Chiana per spirito di Memoria (e ovviamente anche per la bellezza del borgo). Se intanto vorrete informarvi e leggere del Museo e un approfondimento circa gli avvenimenti storici di quei terribili giorni, qui potrete trovare le informazioni dettagliate nell’archivio della Memoria predisposto dal Comune http://www.archiviodellamemoriacivitellavaldichiana.it/ e per scoprire le iniziative del Comune, visitate il sito http://www.comune.civitella-in-val-di-chiana.ar.it/c051016/hh/index.php.